La coppettazione o terapia ex-vacuum è una tecnica conosciuta e praticata anche in Italia.

In Cina ha un impiego millenario, da sola o in associazione ad agopuntura. Si effettua facendo aderire alla cute una piccola coppa di vetro, bambù o ceramica, entro la quale si è creato il vuoto tramite una fiamma.

La coppetta si può applicare anche sopra un ago già infisso. Si crea in questo modo un effetto di “suzione” che provoca un richiamo di sangue a livello sottocutaneo e muscolare.

In medicina cinese questo viene interpretato come l’espressione di un impulso al movimento del Qi (Energia) e del Sangue, che va a contrastare il ristagno del Qi (Energia) e del Sangue che concettualmente sta alla base delle sindromi dolorose, specie muscolo-scheletriche. Inoltre, incrementando il flusso sanguigno nella zona dolente, allontana le sostanze algiche, riscalda, disperde il freddo e l’umidità. Il metodo della coppettazione viene raccomandato quando si devono trattare un dolore ben localizzato, specie dopo esposizione a vento-freddo, oppure la presenza di accumulo di liquidi, come nell’edema, o di fluidi, come nella pneumopatie con espettorazione abbondante.

In caso di dolore o distorsione articolare acuti post-traumatici con presenza di ematoma, si può impiegare la coppettazione dopo aver indotto un micro sanguinamento cutaneo sulla zona da trattare. Gli unici effetti indesiderati sono la comparsa di soffusione emorragica bluastra persistente per alcuni giorni, o, nei soggetti con cute molto delicata, la comparsa di piccole vescicole. Questi inestetismi sono minimizzati se il tempo di permanenza non supera i 10-15 minuti.